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Maternità

Dalla culla al lettino, una seconda gravidanza

Prima o poi quel giorno arriva, per forza. Quella culla di vimini piena di pizzi e merletti lascia il posto alle simpatiche sbarre del lettino. Essì perché il bimbo sta crescendo e la culla non è più sicura per lui. A nove mesi (una seconda gravidanza) il mio piccolo Giò si è visto catapultato in un nuova realtà pronto per affrontare nuove avventure ... sedersi e guardarsi intorno, infilare manine e piedini tra le sbarre di legno, provare ad alzarsi. Il passaggio è stato traumatico solo per qualche settimana, il tempo fisiologico di abituarsi ai nuovi spazi.

Bonus bebè: alle madri lavoratrici 300euro al mese

Qualche giorno fa l'Inps con la circolare n°48 ha illustrato le novità previste dalla riforma del mercato del lavoro (articolo 4, comma 24, lettera b, Legge 28 giugno 2012, n. 92) in merito alla corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati. Giovanni D'Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che il contributo è concesso per un periodo massimo di sei mesi, divisibile solo per frazioni mensili intere. Il bonus sostituisce il congedo parentale, prevedendo la rinuncia dello stesso da parte della lavoratrice. Le mamme part-time potranno fruire del contributo in misura riproporzionata in ragione della ridotta entità della prestazione lavorativa.

Qual è il ruolo della mamma nelle favole Disney?

Sono mesi che mi pongo questa domanda con un leggero velo di tristezza. Non mi ritengo una sentimentale ma nell'ultimo periodo ho la "lacrima facile", saranno gli ormoni. Con il tempo ho capito che questo interrogativo ha risposta nei racconti popolari, dai quali Disney prendeva spunto. La funzione ‘sociale’ è quella di preparare i piccoli al mondo vero, reale. Per questo ritroviamo mamme (o figure femminili) amorevoli, madri severe e matrigne, bimbi orfani, abbandonati e adottati.

Cos'è la maternità? La risposta in un webdocumentario

Difficile esaurire l’argomento con un solo punto di vista, più utile e forse più importante è provare a mettere insieme tanti sguardi, affrontare i sensi di colpa e le questioni di genere, occuparsi della salute, del lavoro, di cosa significa essere famiglia, infine andare a fondo nei desideri più intimi, scovare i pensieri più inconfessabili. E da qui risalire verso la costruzione di un’identità, provando a vedersi madri per la prima volta respingendo l’immagine diffusa e stereotipata a cui culturalmente siamo abituati.

Il mio 8 marzo

Le strade sono piene di ambulanti che vendono a poco prezzo rametti di mimosa e le bacheche di Facebook sono piene di messaggi di simpatizzanti o meno. Di cosa parlo? Basta andare sul doodle di Google e la risposta è servita: è la giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna). Oggi c’è chi si dissocia dal genere femminile e da quello femminista perché non ha bisogno di una festa per gratificare l’esser donna; c’è chi è convinta che non saremo mai uguali agli uomini (ma chi vuole esserlo?!); chi si intristisce a vedere comitive di donne a cena fuori e chi sottolinea che non c’è niente da festeggiare ma dovrebbe essere un giorno di commemorazione.  Io non amo questa giornata e soprattutto non sopporto le mimose (utilizzate all'epoca perché di poco valore … lo stesso che si concede spesso alle donne) ma uso ogni pretesto/mezzo/festa/commemorazione per ricordare che "le donne vanno rispettate" sempre, non solo l'8 marzo.