logotype
img1
img2
img3

Facebook


Home design ideas

Twitter

                  

Cerca

Dispositivi antiabbandono: cosa dice la bozza del decreto attuativo?

 

Michele Servalli, CEO di Remmy: “ Sono soddisfatto ma perplesso” 

 
Ancora qualche mese e finalmente entrerà in vigore la norma che porterà più sicurezza per i bambini in auto. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto la bozza del decreto che stabilisce le caratteristiche tecniche dei dispositivi antiabbandono che diventeranno obbligatori nei prossimi mesi per chi porterà in macchina bambini fino a 4 anni di età. Il testo potrebbe non essere ancora definitivo ma non cambierà nelle sue impostazioni di fondo. Il dispositivo potrà essere un accessorio a parte (per chi il seggiolino ce l'ha già) o integrato in un nuovo seggiolino (per chi deve ancora acquistarlo).
 
Michele Servalli, fondatore e Ceo di Remmy (il primo dispositivo anti-abbandono disponibile al mondo già dal 2013) commenta le caratteristiche individuate nella bozza: 
 
“Sono molto soddisfatto perché di fatto le caratteristiche di questa bozza riprendono tutte le indicazioni da me fornite durante l'audizione in commissione Trasporti *, voluta del ministro Toninelli, ma allo stesso tempo sono perplesso. C’è un aspetto del documento che non mi convince. Nell’Allegato A punto 2 lettera f della bozza del decreto attuativo della legge 117 del 1 ottobre 2018 infatti si specifica che i dispositivi antiabbandono debbono essere dotati di un sistema di comunicazione automatico per l’invio, per mezzo delle reti di comunicazione mobile senza fili, di messaggi o chiamate ad almeno 3 diversi numeri di telefono. 

"Scap": il pediatra di famiglia a disposizione 7 giorni su 7

Pediatri di libera scelta negli ospedali nei fine settimana e nei giorni festivi: un punto di partenza per un nuovo assetto pediatrico nella nostra Regione. 

In Puglia oggi il pediatra di famiglia è presente sette giorni su sette.

Ne parliamo con Luigi Nigri, Vicepresidente Nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri, Pediatra di Famiglia (e “orgogliosamente” SCAP). 

 

Cosa è lo Scap

Lo SCAP è un servizio di consulenza specialistica pediatrica che affianca i Pronto Soccorso degli ospedali più grandi della Puglia nei giorni prefestivi e festivi quando il pediatra di famiglia non è operativo. Lo SCAP non è la guardia medica pediatrica né una continuità assistenziale pediatrica anche se di fatto viene svolto, in parte, dagli stessi pediatri che nei giorni settimanali seguono i bambini fino a 14 anni.

Il viaggio di Babbo Natale in diretta

Il Norad, il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, monitora il viaggio di Santa Claus.

Progetto SCAP: il pediatra di famiglia a disposizione sette giorni su sette

Pediatri di libera scelta negli ospedali nei fine settimana e nei giorni festivi: un punto di partenza per un nuovo assetto pediatrico nella nostra Regione. 

In Puglia oggi il pediatra di famiglia è presente sette giorni su sette.

Ne parliamo con Luigi Nigri, Vicepresidente Nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri, Pediatra di Famiglia (e “orgogliosamente” SCAP). 

 

Cosa è lo Scap

Lo SCAP è un servizio di consulenza specialistica pediatrica che affianca i Pronto Soccorso degli ospedali più grandi della Puglia nei giorni prefestivi e festivi quando il pediatra di famiglia non è operativo. Lo SCAP non è la guardia medica pediatrica né una continuità assistenziale pediatrica anche se di fatto viene svolto, in parte, dagli stessi pediatri che nei giorni settimanali seguono i bambini fino a 14 anni.

L'infografica di Actionaid sull'analfabetismo e abbandono scolastico nel mondo

Tutelare il diritto all'infanzia e all’istruzione dei bambini è un obiettivo ancora molto lontano in tanti Paesi. L’analfabetismo è infatti uno dei grandi mali del mondo e le sue cause sono profondamente radicate all’interno di intere società. Quello che in una parte di mondo è dato per scontato, nell’altra non lo è. Andare a scuola può essere un lusso per pochi.

Mentre in queste settimane i nostri figli sono tornati tra i banchi, con la gioia di rivedere i propri amici e la curiosità di iniziare un nuovo anno accademico, nel Mondo 758 milioni di persone (di cui 477 milioni di donne e 124 milioni di bambini) non sanno leggere e scrivere. Un numero impressionante.