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Maternità

Maternity Blues. Il Film

Ha circa 34 anni, una buona istruzione, uno stato sociale medio, è sposata o convive. È questo il profilo - secondo il Corriere - più comune della donna che soffre di depressione in gravidanza o dopo il parto. Accade ogni anno a un numero variabile tra 55mila e 80mila donne italiane, che ancora troppo spesso vengono lasciate sole, mentre moltissimo può essere fatto per prevenire e alleviare il loro disagio.

Oggi parliamo di un film che racconta la storia di quattro donne diverse tra loro, ma legate da una colpa comune: l'infanticidio. Un film che ha sollevato molte polemiche perchè tocca tematiche "scottanti". La maternity blues, o tristezza post-partum, è una sindrome benigna transitoria che interviene nelle prime 48 ore dopo il parto. A volte si trasforma in una vera e propria depressione, che può portare a compiere gesti estremi, anche sui propri stessi figli.

Bambino “viziato”? Le coccole non tornano più…

Care mamme leggete questo bellissimo articolo pubblicato su bambinonaturale.it da Giorgia Cozza, giornalista,  scrittrice e mamma di tre bimbi.

Lo addormentate cullandolo tra le braccia, posato sul vostro cuore, forse che ciuccia al seno. Ed è così che si abbandona al sonno, fiducioso, sereno. Felice. Quando piange andate da lui, basta che sussurriate il suo nome, che lo prendiate in braccio, e il suo pianto si acquieta, vicino a voi si sente al sicuro, si sente… bene.

E anche voi vi sentite bene, con il vostro splendido piccino tra le braccia.

Sono giorni faticosi, perchè prendersi cura di un bimbo piccolo è impegnativo, ma sono anche giorni indimenticabili, perchè questa dolcezza, questo amore così grande, così totalizzante, non lo avevate provato mai.

Cervello: solo quello delle donne reagisce al pianto dei bimbi

Lo svela uno studio italiano e la notizia è stata riportata sul Sole24ore. Il cervello femminile è programmato per reagire immediatamente al pianto dei bambini. Non si può, invece, dire lo stesso di quello maschile. A dimostrarlo è uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento pubblicato sulla rivista Neuroreport. Gli autori hanno chiesto a 9 uomini e 9 donne di ascoltare 15 minuti di una registrazione mentre l’attività del loro cervello veniva monitorata con una risonanza magnetica funzionale. Nel frattempo i partecipanti sono stati lasciati liberi di far vagare il loro pensiero. Quando la registrazione veniva interrotta dal pianto di un bambino nel cervello delle donne diminuiva l’attività di due aree note per essere “accese” quando si vaga con il pensiero. Al contrario, nel cervello degli uomini queste stesse aree continuavano a rimanere attive anche nel momento in cui nell’aria risuonava il pianto del piccolo.

Bimbo malato? Occorre una dose di mamma!

Parliamo spesso di cure naturali e, devo dire, una delle caratteristiche dei "rimedi della nonna" è proprio quella di dedicarsi con pazienza e presenza alla persona malata, soprattutto se si tratta di un bambino. Il preparare una polentina di semi di lino, piuttosto che un impacco di argilla, non solo fa bene perché gli elementi della natura hanno svariate proprietà, ma anche perché trasmettiamo il nostro affetto al malato, occupiamo del tempo per dedicarci a lui. La presenza di una persona cara, che si prenda cura di noi, induce il corpo a produrre delle sostanze, le endorfine, che attenuano il dolore fisico e ci fanno stare meglio.

Nasce Timoteo, un amico per le mamme lavoratrici

Il lieto evento è ormai un lieto ricordo e adesso devi tornare al lavoro? Hai bisogno di una baby sitter ma nessuna candidata ti piace e non hai tempo per le ricerche?
Il rientro in ufficio si rivela più difficoltoso del previsto?

Le mamme lavoratrici hanno bisogno di una mano: gli impegni quotidiani e le necessità del bambino mixati ai ritrovati doveri professionali rischiano di diventare un cocktail difficile da digerire. Dall’esperienza diretta di Francesca Scardina, che si è trovata a gestire la nascita di suo figlio a Milano, in un contesto diverso da quello lei in cui era cresciuta, è nato Timoteo (www.timoteomilano.it), una realtà online (e non solo) per fare rete e sostenere le mamme a 360°. Timoteo, che nello splendido film disneyano “Dumbo” era l’amico rimasto vicino all’elefantino anche quando tutti lo deridevano e isolavano a causa delle sue orecchie enormi, proprio come nel racconto fantastico, aiuta le mamme a ritrovare fiducia in se stesse, con consigli e servizi di vario genere.