logotype
img1
img2
img3

Facebook


Home design ideas

Twitter

                  

Cerca

Mamme amorevoli e leonesse

Essere genitore è un mestiere difficile. Quando diventi mamma inizi a vedere il mondo con occhi diversi: guardi con tenerezza il bimbo che incontri per strada, fai una carezza alla bimba che urta la tua gamba, sorridi complice alle mamme in dolce attesa. Se senti un bimbo piangere scatti in automatico perché anche se non è figlio tuo è comunque un bimbo che chiede attenzioni.

 Poi un giorno ti svegli e ricevi una telefonata di alcune mamme distrutte che ti raccontano cose raccapriccianti: bambini presi per capelli, scaraventati contro i banchi, picchiati e puniti severamente per futili motivi. Artefice delle violenze una maestra d’asilo di Barletta, 43 anni, ora ai domiciliari: incastrata dalle immagini di una telecamera collocata di nascosto dai carabinieri nell’aula dove tutti i giorni avvenivano i soprusi. Non è stato facile parlare con Mirella, Miana, Maria e Sterpeta: quattro mamme, quattro donne coraggio, madri di quattro bambini tra i 3 e i 4 anni.

Difficile per una mamma immaginare che questi fatti di cronaca possano accadere nel asilo nel quale ogni giorno passa 5 ore il proprio bambino. Quella maestra che oltre ad intrattenere i piccoli dovrebbe essere educatrice è descritta così nel provvedimento cautelare: "Abusando di autorità, poteri e prerogative propri delle sue funzioni educativo-formative violando i doveri di equilibrio e correttezza inerenti le attività di cura, vigilanza e custodia esercitate nei confronti di bambini a lei affidati, approfittando della loro condizione di particolare vulnerabilità, li ha ripetutamente maltrattati".

Ma in che mondo viviamo? Credo che sia il caso di rafforzare i controlli negli asili: sì a tutto ciò che possa tutelare i piccoli da violenza e maltrattamenti e il corpo docente da false accuse. Chi non ha nulla da nascondere non ha paura di essere ripreso.

Come rimanere indifferente dinanzi ai racconti di Maria e Sterpeta : "spesso i bimbi tornavano a casa con la biancheria intima sporca. Nemmeno i bisogni primari dei piccoli venivano gestiti ". Come far finta di nulla quando Mirella ti racconta che “quando andavo a prendere il figlio spesso lo ritrova sporco di vomito… nessuno si era premurato di accudirlo". Cosa ribattere all’affermazione di Miana: “ Si tratta di violenza psicologica oltre che fisica”.

Da mamma non posso che essere solidale con loro. Le donne hanno una grande forza e quando devono difendere i propri cuccioli diventano delle leonesse, come ha fatto Ilaria Maggi, presidente della Via dei Colori che ha trasformato la rabbia di mamma ferita in una rete d’aiuto. Questa grande donna che stimo profondamente ha avuto il coraggio di unire le forze e di creare un gruppo di persone che non si sono arrese e combattono non solo per dirvi di non mollare ma per aiutarvi a non farlo. La via dei colori è questo.