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Fitoterapia in età pediatrica. L’intervista

Spesso ci arrivano richieste di aiuto dalle mamme per la soluzione di problemi e malanni di stagione dei più piccoli. Sulla stipsi, in particolare, sono molti i dubbi e le domande. Molte invocano l’utilizzo di “rimedi naturali” per evitare i farmaci, che spesso hanno controindicazioni e che in generale si preferisce evitare in tenera età. Sul tema della fitoterapia esistono una serie di trattazioni, teorie, dimostrazioni ma anche molti dubbi e cattiva informazione. Per cercare di fornire alle mamme un quadro sempre completo degli argomenti trattati abbiamo intervistato in esclusiva,Elisabetta Boncompagni – Docente Corsi di Formazione e Aggiornamento in Fitoterapia per Medici e Farmacisti. Autrice e Coautrici di Libri e Manuali per la divulgazione di informazioni tecnico-scientifiche. Membro del Team Ricerca e Sviluppo di Aboca SpA.

 Cosa è la fitoterapia?

La fitoterapia è la branca della medicina che utilizza i complessi naturali contenuti nelle piante medicinali (fitocomplessi) allo scopo di mantenere e/o ripristinare una condizione di salute e di benessere. E in questo si pone in assoluta complementarità e sinergia con la medicina ufficiale.

Molto importante precisare anche che nonostante il ricorso alla fitoterapia e più in generale alle proprietà benefiche delle piante per la salute sia una pratica molto antica, quando si parla di fitoterapia moderna ci si riferisce ad un approccio terapeutico rigoroso di tipo scientifico e allopatico, fondato sull’esistenza di specifici studi di efficacia e sicurezza.

A partire da che età si consiglia la somministrazione di prodotti fitoterapici? E perché?

Quando si parla di prodotti fitoterapici l’età pediatrica pone alcuni vincoli e richiede particolare attenzione: non è scontato, infatti, che un’erba utilizzabile nell’adulto lo sia anche nel bambino. Inoltre, l’impiego delle erbe non può e non deve avvenire senza una conoscenza specifica delle loro caratteristiche, tra cui controindicazioni ed eventuali limiti di dosaggio. L’uso della propoli, per esempio, richiede cautela nei bambini allergici, mentre la valeriana non dovrebbe essere utilizzata nei bambini al di sotto dei tre anni di età. Quanto agli effetti indesiderati più frequenti, questi sono ipersensibilità e allergie. In generale, è comunque preferibile evitare la somministrazione di prodotti fitoterapici nei bambini al di sotto di un anno, anche per la mancanza di specifici studi clinici condotti su questa fascia d’età. E specialmente per i più piccoli, ricordiamo che è assolutamente sconsigliato il “fai-da-te” e qualsiasi intervento, a partire da quelli di tipo dietetico, deve sempre essere concordato con il pediatra.

Il prodotto fitoterapico può in qualche caso sostituire una cura farmacologica?

Considerare la fitoterapia una alternativa per sostituire le cure farmacologiche è in netto contrasto con le più recenti conoscenze scientifiche, che evidenziano invece le grandi potenzialità della fitoterapia come disciplina assolutamente complementare alla medicina ufficiale. In sostanza, la fitoterapia non può sostituire la terapia farmacologica ma la farmacologia ha certamente bisogno della fitoterapia, dai cui principi attivi si possono derivare rimedi efficaci e preziosi soprattutto indicati per risolvere una serie piuttosto vasta di disturbi di lieve/media entità (digestivi, da raffreddamento, ecc.).

Quali sono i prodotti fitoterapici più efficaci per i bambini?

Molte esigenze di salute dei bambini possono essere trattate con integratori fitoterapici, che possono quindi essere annoverati tra i rimedi di prima linea per disturbi non troppo intensi e per i quali il pediatra non ritiene opportuno il ricorso al farmaco. Tra questi ad esempio i disturbi tipici dell’inverno, l’affaticamento psico-fisico, tipico dei bambini stanchi e svogliati, i disturbi del sonno o piccoli problemi intestinali. Da tenere presente a questo proposito che sulle sostanze naturali ammesse dal Ministero della Salute come ingredienti degli integratori erboristici destinati ai bambini esiste ormai un’ampia letteratura scientifica che ne conferma l'efficacia e l’elevata sicurezza d’uso, consentendone l’impiego anche nei primi anni di vita.

Per la stipsi, in particolare, ritiene che i rimedi naturali possano sostituire i farmaci?

La stipsi nel bambino è generalmente un problema funzionale, legato all’alimentazione e/o a problemi comportamentali, e nella gran parte dei casi una dieta equilibrata (ricca di frutta e verdura), una adeguata idratazione, pasti ad orari regolari e un minimo di attività fisica sono misure sufficienti per ripristinare una corretta funzionalità intestinale. Se questo non dovesse essere sufficiente, si può integrare la dieta con fibre vegetali solubili (come psillio, lino, malva, inulina, ecc.), che in maniera assolutamente fisiologica esplicano un'azione volumizzante e gelificante sulla massa fecale, stimolando peristalsi ed evacuazione e favorendo il benessere della microflora batterica intestinale. Se invece il problema è di tipo evacuativo, sempre se il parere del pediatra è favorevole, si può ricorrere all’uso di microclismi. Ottimi quelli a base di Miele, disponibili in farmacia già pronti all’uso e dotati di comodi applicatori. Grazie alla sua azione protettiva e lenitiva della mucosa rettale, la presenza del miele è anche utile per contrastare i fastidi, l’irritazione e l’infiammazione tipici della stipsi.

Per quanto riguarda le difese dell’organismo?

L'echinacea si è rivelata molto efficace, sia da sola sia associata alla propoli e alla vitamina C. La pianta è in grado di aiutare le fisiologiche difese dell'organismo. Un altro fitocomplesso molto interessante per questo tipo di esigenza è il Sambuco.

In caso di influenza stagionale, invece, cosa si sente di consigliare alle mamme?

É doveroso sottolineare che i pediatri dovrebbero in prima istanza rassicurare i genitori del buon esito di queste infezioni virali e della loro guarigione spontanea, e dovrebbero informarli sulla durata e sull’innocuità dei sintomi, che almeno nella maggioranza dei casi, si risolvono spontaneamente entro pochi giorni. Echinacea, Propoli e Miele sono tuttavia i principali fitoterapici che un medico potrebbe consigliare.

Se dovesse dare un consiglio a tutte le mamme, parlerebbe di una commistione tra cure fitoterapiche e farmaci? O si sente di consigliare sempre le prime a meno che non si tratti di problemi di salute gravi?

Il ricorso ad integratori a base di piante medicinali per alcuni disturbi minori può essere senza dubbio una valida soluzione per prendersi cura dei propri bambini a 360°, avendo però l’accortezza, specialmente per i più piccoli, di seguire sempre la guida del pediatra.

Quando il proprio pediatra non è in grado di fornire terapie fitoterapiche o miste a chi si dovrebbe rivolgere una mamma per avere un quadro completo e non ricorrere alle frammentarie informazioni web?

Da una recente indagine condotta dalla Sip (Società Italiana di Pediatria) su oltre 1200 pediatri, emerge che un medico su quattro ricorre a terapie non convenzionali in associazione ai farmaci. E 8 su 10 preferiscono la fitoterapia. Sono sempre di più, quindi, i pediatri bene informati sulle potenzialità dei fitoterapici e che considerano farmaci e fitoterapici complementari e non sostitutivi l’uno dell’altro. È sempre bene sentire il parere del medico che deciderà come intervenire nel migliore dei modi.