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Curve di crescita: come usarle bene

Pubblichiamo uno stralcio della pubblicazione di Adriano cattaneo "epicentro salute materno infantile".

Dipende da come le curve saranno usate. Per usarle bene è necessario prendere in considerazione i seguenti punti: 

  • tener presente che l’indicatore da usare per valutare la crescita non è l’indice antropometrico (peso per età, lunghezza/altezza per età, peso per lunghezza/altezza, indice di massa corporea, noto come Imc o Bmi, per età) in sé, misurato una volta. Non è nemmeno la curva che si ottiene unendo i punti corrispondenti a successive misurazioni di questi indici antropometrici. Ma è la variazione nel tempo della velocità di crescita misurata con questi indici, e cioè la variazione dell’inclinazione della curva nel tempo.
  • essere in grado di interpretare correttamente quest’ultimo indicatore. Avere ben chiaro cioè che l’importante non è sapere se un bambino è al 3°, al 50° o al 97° percentile; un bambino al 3° o al 97° percentile con una velocità di crescita adeguata per quel percentile potrebbe non aver bisogno di alcun intervento, mentre potrebbe aver bisogno di un intervento un bambino al 50° percentile che aumenta o diminuisce la sua velocità di crescita, passando al 40° o al 60° percentile, in un tempo sufficiente per accertare che non si tratta di un fatto occasionale.
  • essere in grado di mettere assieme la corretta interpretazione della valutazione della crescita con altri indicatori dello stato di salute del bambino (sviluppo motorio e psichico, eventuali malattie o condizioni intercorrenti) e dell’ambiente in cui vive (relazioni familiari, fattori sociali ed economici) per arrivare a una diagnosi e decidere quindi se è necessario un intervento. Non tutti i bambini che presentano deviazioni della crescita hanno bisogno di un intervento sull’alimentazione, così come non tutti i bambini che non presentano deviazioni della crescita sono esenti da interventi sull’alimentazione. Per decidere se intervenire, poi, è ovviamente necessario disporre di interventi di provata efficacia.

Sarebbe molto grave non seguire questi passi. Per esempio, sarebbe grave decidere di consigliare un’integrazione del latte materno con latte artificiale nel caso di un bambino che a 3 mesi pesi 5 kg, sia cioè sopra il 3° percentile delle curve Nchs, ma sotto il 3° percentile nelle nuove curve Oms, senza esaminare le variazioni della velocità di crescita nelle settimane precedenti e senza prendere in considerazione altri indicatori dello stato di salute. Purtroppo, come mostrano studi pubblicati recentemente in Gran Bretagna, tanto i genitori quanto gli operatori sanitari pesano i bambini più spesso di quanto sia necessario o raccomandato, danno più importanza alla curva del peso che ad altri fattori, si preoccupano per fluttuazioni anche minime della curva di peso, e preferirebbero vedere i loro figli stazionare sulla curva del 50° percentile. Ciò sembrerebbe suggerire che non è sufficiente produrre curve migliori o standard, in sostituzione di curve peggiori o di riferimento.