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Cinzia Ficco, una "tipa tosta"

Cinzia Ficco, 44 anni, pugliese, mamma e giornalista esordisce come scrittrice di racconti per bambini. Le abbiamo rivolto qualche domanda.

Qual è il mestiere più difficile per una donna in carriera? Mamma, giornalista o scrittrice?
Non mi sento una donna in carriera. Non ho raggiunto vette. Ho un'esperienza di 20 anni come giornalista, ma per ora mi limito a gestire un blog www.tipitosti.com, nato a novembre 2011, dedicato a chi segue sogni impossibili, riesce a risollevarsi dopo periodi, a chi, insomma, non molla. Il blog è presente su Huffington post Italia. Lo gestisco in autonomia. Quindi con tranquillità. Certo, non è facile trovare persone disposte a raccontarsi. Ma in quasi due anni mi sono arrivate lettere di tanta gente davvero tosta, che va avanti nonostante un lutto, una malattia, condizioni economiche pesanti.

Parlaci dei tuoi ultimi libri
Da poco ho cominciato a scrivere racconti per bambini. A pasqua sono usciti Josuè e il filo della vita, Tina e la Clessidra e Il re dalle calze puzzolenti con la casa editrice di Pavia, Edigiò. Tra pochi giorni tocca a Mimosa nel regno di Sottosopra, dedicato alla diversità, che sarà pubblicato da Intermedia, di Orvieto. Protagonista del primo libro è un bambino che nasce lo stesso giorno in cui muore il nonno. Tina è, invece, una bimba che ha un rapporto particolare con il Signor Tempo. Il re dalle calze puzzolenti è un personaggio musone, a cui un gruppo di amici fa uno scherzo. Gli regala dei calzini dai poteri pseudo magici. Mimosa è una bambina costretta da sua madre e dal dottor Supposta a vivere in una scatola di scarpe, ma che un giorno scoprirà il regno di Sottosopra, dove essere diversi è divertente e dove nessuno è piu malato.

E’ più facile parlare ai grandi o ai piccoli?

Parlare ai bambini è più difficile che parlare agli adulti, perché per farlo devi innalzarti, elevarti, liberarti di sovrastrutture, preconcetti ed essere capace di stupirti e farli stupire. Con loro impari a sognare, a non perdere la speranza, a capire che ci sono altre possibilità.

Noi di Comenasceunamamma sogniamo una società (migliore) che cambi il parametro di riferimento: passare dall'adulto, maschio, lavoratore, al bambino. Abbassare l'ottica delle persone e delle amministrazioni ad altezza di bambino vuol dire non perdere nessuno. Come descriveresti la città ideale per i bambini?

Una città a misura di bambino? Una città ricca di spazi verdi, con piste ciclabili, in cui non ci siano vigilanti, carabinieri o poliziotti, come succede nella città in cui vivo Perugia, dove spesso i parchi sono disseminati di siringhe infette. Una città a misura di bambino è una città in cui ci siano anche biblioteche con scaffali e sedie basse,  ludoteche facilmente raggiungibili e spettacoli, laboratori tenuti anche dai genitori.


Nata a Putignano nel 1969, Cinzia Ficco, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche e si è formata professionalmente in Puglia, diventando giornalista pubblicista attraverso gli insegnamenti di Mario Gismondi, ex direttore del Quotidiano Puglia. Ha poi collaborato con numerose altre testate, tra cui: il quotidiano Barisera, il Corriere del Mezzogiorno – Edizione Puglia (Corriere della Sera), il settimanale La Gazzetta dell’Economia di Bari e la rivista Mark up (Il Sole 24 ore). Dal cartaceo è approdata al web, lavorando per Dol’s Magazine e Voglio vivere cosi. Da queste esperienze a un progetto tutto suo, il passo è stato breve. E così nell’ottobre del 2011 è nato Tipi Tosti, il blog “di chi non molla, ma combatte per costruire il proprio destino”.