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Taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole

A circa due anni dalla pubblicazione della prima parte della linea guida sul taglio cesareo, focalizzata sugli aspetti della comunicazione alle donne, il Sistema nazionale per le linee guida dell’Istituto superiore di sanità (SNLG-ISS) presenta un nuovo documento dedicato ai temi dell’appropriatezza della pratica chirurgica nell’assistenza alla nascita. In Italia, il ricorso al taglio cesareo ha raggiunto livelli estremamente elevati e, nonostante il problema sia da diversi anni al centro del dibattito politico-sanitario, non si è ancora registrata alcuna significativa inversione di tendenza. Permane, inoltre, una spiccata variabilità nel confronto tra le regioni, ma anche all’interno di una medesima realtà regionale, tra punti nascita di differente tipologia amministrativa e volume di attività (con percentuali di cesarei nettamente superiori alla media nazionale nei reparti caratterizzati da basso numero di parti). Tale variabilità sembra peraltro riconducibile, in larga misura, a pratiche assistenziali non appropriate e devianti rispetto alle indicazioni cliniche basate sulle prove di efficacia.

 

È pur vero che la complessità del fenomeno richiede la messa a punto di strategie molteplici di intervento, in grado di coniugare misure di programmazione sanitaria finalizzate a disincentivare gli eccessi della medicalizzazione, con iniziative formative ed educazionali volte a modificare gli atteggiamenti e orientare i comportamenti degli operatori sanitari e delle donne alle prese con l’esperienza della maternità.

Sul versante organizzativo, si avverte la necessità di rivisitare l’intero percorso nascita, di cui il parto rappresenta l’evento culminante ma non unico, a partire dalla ridefinizione dei criteri per la razionalizzazione dell’offerta assistenziale (dotazione ottimale di posti letto nei reparti di ostetricia e neonatologia; numero minimo di parti per punto nascita; parametri per la classificazione delle strutture sanitarie in base al livello di complessità).

Nel contempo, serve approntare nuovi modelli organizzativi, capaci di integrare livelli e setting assistenziali diversi – in ambito territoriale e ospedaliero – e di differenziare i percorsi per la gravidanza fisiologica e quella a rischio o patologica.

A tale proposito, sarebbe utile promuovere a livello regionale lo sviluppo di reti assistenziali basate sul modello hub&spoke, in modo da concentrare l’assistenza di elevata complessità in poche strutture di riferimento e demandare ai centri satelliti l’assistenza dei casi a basso rischio, in un rapporto di maggiore prossimità con gli assistiti. Dovrebbero, inoltre, essere rafforzate le politiche locali di contenimento della spesa e disincentivazione economica basate sulla rimodulazione tariffaria o l’abbattimento oltre determinate soglie di ammissibilità, fissate per differenti livelli di gravità clinica e/o tipologia di struttura.

Accanto ai provvedimenti di politica sanitaria, occorre non demordere sul versante della promozione culturale, sostenendo attivamente la diffusione di comportamenti clinici appropriati nella pratica assistenziale corrente.

In questa direzione vanno le linee guida del SNLG-ISS. Un panel multi professionale di esperti ha lavorato alla formulazione di raccomandazioni sulle indicazioni al taglio cesareo urgente e programmato, con particolare riferimento alle procedure diagnostiche, alle manovre impiegate nella pratica routinaria e alle possibili ricadute sulle future gravidanze e modalità di parto.

La metodologia è quella consueta del SNLG-ISS, basata sulla revisione sistematica delle migliori prove disponibili in letteratura e sull’interpretazione dei risultati alla luce dell’esperienza dei diversi professionisti coinvolti nel gruppo di lavoro.

È stata prevista anche la stesura di una sintesi divulgativa destinata alle donne in gravidanza, in un’ottica di crescita culturale e di partecipazione attiva e informata alle scelte di salute. Un ulteriore elemento riguarda la necessità di un impegno concreto e indifferibile da parte del Servizio sanitario nazionale a sostegno dell’implementazione. Le linee guida rischiano di rimanere un esclusivo esercizio culturale se la loro diffusione tra gli operatori sanitari e i potenziali utenti non è adeguatamente sorretta da uno sforzo implementativo a livello locale, orientato alla messa in pratica dei contenuti delle raccomandazioni, mediante la realizzazione di percorsi organizzativi, protocolli diagnostico-terapeutici e attività specifiche di formazione.

In tal senso, questo documento si inserisce nel percorso attuativo dell’intesa Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 relativo alle “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”. Tale intesa prevede, tra l’altro, misure di politica sanitaria e di accreditamento, la carta dei servizi per il percorso nascita, azioni per l’integrazione territorio-ospedale, sviluppo di linee guida sulla gravidanza fisiologica e sul taglio cesareo da parte del SNLG-ISS. Questo documento rappresenta quindi un importante tassello di questo programma che viene consegnato alle Regioni e agli operatori come contributo per il consolidamento delle buone pratiche nell’assistenza alla nascita.

 Prof. Renato Balduzzi
Ministro della salute

 

Qui le linee guida