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I bimbi e il gioco del "dottore"

Bisogna preoccuparsi quando i bambini fanno "il gioco del dottore", oppure è un modo per soddisfare una naturale curiosità su "come siamo fatti"?

I bambini si divertono spesso a giocare con le parti del loro corpo: le mani, le dita..piano piano conoscono e acquisiscono la motilità e la capacità di gestire e utilizzare tutte le parti del corpo. E come si interessano al funzionamento di queste parti, aumenta anche l'interesse verso le differenze tra di loro, come le differenze nel colore dei capelli, le differenze in altezza, e, a partire dai tre anni, anche la differenze sessuali. I bambini e le bambine imparano che i loro corpi sono diversi, iniziano a curiosare e si divertono a guardare gli organi genitali degli amichetti, distinguendo i diversi sessi e iniziando a capire le differenze di genere, sia da un punto di vista della fisicità, sia da un punto di vista dei ruoli.

In genere il gioco dei dottori risponde a queste esigenze, a questa loro curiosità di conoscere il corpo umano e le differenze, soprattutto nel periodo tra i quattro e i sei anni. E' molto frequente quindi che i bambini giochino al dottore e difficilmente ci dobbiamo spaventare. Sarà necessario prestare attenzione invece se questo gioco prosegue oltre sette otto anni. In questa fase la loro curiosità dovrebbe essere diminuita e l'interesse potrebbe assumere caratteristiche diverse

Dr.ssa Eleonora Pellegrini

 

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Eleonora Pellegrini vive e lavora a Pistoia. E' una psicologa, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università di Firenze e formata in Psicologia Relazionale e Familiare. Si occupa di difficoltà familiari, relazionali e di coppia (conflitti di coppia, miglioramento del clima familiare, supporto nei periodi difficili, ecc.); supporto nella gestione dei figli (come instaurare e mantenere un buon rapporto, superare i momenti di passaggio e di crisi, adolescenza e conflitti in famiglia, comportamenti devianti e disordini dello sviluppo, problematiche scolastiche e difficoltà di apprendimento, ecc.); problematiche individuali(ansia, depressione, elaborazione del lutto, distacchi familiari, dipendenze, separazioni, ecc.). http://psicologiaperfamiglia.wordpress.com