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Io, lui e il test

Ho sempre amato le pubblicità della pasta Barilla (quelle storiche) e questa in particolare mi è sempre stata a cuore. Più volte mi sono scoperta a fantasticare su come e quando io avrei comunicato al mio uomo che stava per diventare papà. Col senno del poi posso affermare di aver perso solo tempo considerato che quando mi si è presentata l’occasione non sono stata per nulla romantica: niente fiori, occhi a cuoricino, cenette romantiche o regali particolari per far intuire la lieta notizia. Solo io, lui e il test.

Ho fissato insistentemente le due linee di quella barretta di plastica con gli occhi lucidi: un misto di paura e commozione, eccitazione per la vita futura e malinconia per quella precedente. Tutto in pochi secondi, dopo, un pianto liberatorio. Ero madre!

Mio marito mi ha osservato impietrito senza dir nulla. Forse è vero che nelle circostanze più forti, quando le emozioni prendono il sopravvento, non esistono parole giuste o per dirla alla Celentano “l’emozione non ha voce”.

Poi la prima ecografia che ci ha dato la sicurezza che Giorgio era salito sul treno della vita. Quel cuoricino così piccolo, quasi invisibile che batte all’impazzata… ed il mio che forse per un momento si è fermato. La gioia più forte che io abbia mai provato. Ho stretto forte la mano di mio marito e da quel momento in poi non siamo più stati gli stessi. Ora siamo genitori e viviamo per lui, di un amore profondo, completo e costruttivo.