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L’esperienza del mediatore: come si diventa mediatori di conflitti.

Nei precedenti articoli abbiamo parlato di come la mediazione di conflitti può essere un valido strumento per analizzare e vivere i conflitti.
Ma come si diventa mediatori di conflitti?
Spesso le materie della mediazione vengono introdotte durante il percorso formativo universitario, ed è lì che lo studente comincia ad affacciarsi a questo mondo. Una volta che gli diventa chiaro di voler intraprendere la carriera del mediatore ci saranno dei corsi di formazione dall’approccio molto pratico e dei master.

Le basi di un mediatore sono sicuramente lo studio dell’ascolto empatico di Carl Rogers e la comunicazione non violenta. La vita del mediatore poi, è una vita carica di emozioni, per questo il professionista deve, periodicamente, sottoporsi a supervisione psicologica per essere certi che possa intervenire nel modo più efficiente possibile. Una vita carica di emozioni, sì, ma in realtà il mediatore non subisce un peso emotivo: lavorare sull’ascolto empatico vuol dire che i protagonisti del conflitto rimangono i diretti interessati, decidono loro che accordo trovare.

 

Il mediatore non si fa carico del problema, e quindi del peso emotivo, bensì accompagna e facilita la comunicazione aiutando le persone ad esprimere bisogni irrisolti, emozioni soffocate, punti di vista, richieste reciproche. Il tipo di equilibrio che i “protagonisti del conflitto” vogliono trovare dipende da loro stessi, mentre il mediatore li aiuta a focalizzare. Quindi di certo il mediatore non si assume il carico emotivo dei conflitti che analizza, ma, stando ogni giorno a contatto con problemi e situazioni di disagio, può subire una sorta di “eco”, per questo è importante la supervisione psicologica periodica, individuale o di gruppo.

Ma come ha deciso, Ivana Danisi, mediatrice di conflitti, di diventare tale? Perché il mondo è fatto di conflitti, il tentativo è cercare di viverli in modo costruttivo, costruendo relazioni sane. L’ultima frontiera della mediazione? La mediazione aziendale, desiderio professionale di Ivana. L’ambiente professionale è molto importante, è un’ambiente che viviamo per la maggior parte del giorno e che, inevitabilmente, ci condiziona. Spesso nell’ambiente di lavoro si creano dei conflitti, più o meno importanti. La mediazione di conflitti è di sicuro uno dei metodi più efficienti di vivere il conflitto in ambiente lavorativo. Ma di questo parleremo nel prossimo articolo.

Ivana Danisi - Sabrina Abbiati